La MotoGP anche in questa stagione sembra destinata a monopolizzare l’attenzione degli appassionati di motociclismo. Dopo l’incredibile finale dello scorso anno, che vide la deflagrazione della rivalità tra Valentino Rossi e Marc Marquez, a tutto vantaggio di Jorge Lorenzo, in questo avvio di mondiale i drivers sembrano aver deciso di limitare su un livello puramente sportivo la loro competizione, a tutto vantaggio dello spettacolo. Che non è certo mancato nel corso delle prime gare, considerato che l’attuale classifica vede i tre contendenti separati da appena 12 punti.
Rossi e Lorenzo separati in casa
Naturalmente la strana coppia formata da Valentino Rossi e Jorge Lorenzo continua a vivere in una sorta di limbo, visto la pratica impossibilità di ricucire lo strappo nei loro rapporti operato dall’incredibile finale del 2015.
A rendere ancora più evidente il divario è poi intervenuta la firma del contratto del pilota iberico con la Ducati, che è probabilmente anche il risultato di un deterioramento dei rapporti tra Lorenzo e la Yamaha, che non ha evidentemente gradito il ricorso presentato dal campione del mondo al TAS in occasione dell’incidente tra Rossi e Marquez.
Resta naturalmente da vedere se la scuderia deciderà di concentrare i suoi sforzi sul pesarese, limitando di conseguenza il supporto a Lorenzo, un fattore che potrebbe pesare non poco sulla classifica finale.
Il ritiro di Rossi potrebbe essere un problema
Il finale dello scorso anno è comunque destinato a restare un problema ancora per molto tempo, soprattutto in considerazione della popolarità di Valentino Rossi. A farlo capire in maniera eloquente è stato Carmelo Ezpeleta, il CEO di Dorna, durante una intervista in cui ha parlato in maniera molto esauriente dell’attuale MotoGP.
Proprio Ezpeleta ha infatti ammesso che il ritiro del pilota pesarese, in considerazione della sua grande fama internazionale, potrebbe rivelarsi un grave problema per il mondiale di motociclismo.
Un problema che naturalmente Ezpeleta si augura arrivare il più tardi possibile, ma in vista del quale Dorna dovrà cercare di farsi trovare pronta, magari cercando di coinvolgere Rossi in progetti in grado di affiancare la Moto GP, come ad esempio l’academy o una scuderia a suo nome.
Allo stesso tempo secondo Ezpeleta sarà necessario fare in modo che non si ripeta più quanto accaduto nel finale dello scorso anno, cercando anche di stemperare l’evidente animosità dei tanti tifosi del pesarese sparsi in ogni angolo del globo.
Effetto domino
Il mondo della MotoGP è stato in pratica tellurizzato dalla decisione di Lorenzo di legarsi alla Ducati nei prossimi anni. Una decisione che la scuderia di Borgo Panigale ha dovuto assumere in considerazione della clamorosa serie di errori compiuta in questo avvio di stagione da Andrea Iannone e Andrea Dovizioso.
Errori che hanno vanificato il lavoro svolto in inverno e consigliato infine la scuderia emiliana a rivolgersi ad un pilota considerato evidentemente il più indicato per poter mettere finalmente a frutto gli evidenti progressi fatti registrare dalla Ducati negli ultimi anni.
L’arrivo di Lorenzo a Borgo Panigale ha naturalmente dato l’avvio ad un effetto domino, il cui primo effetto è stato l’accordo tra Maverick Vinales e la Yamaha. Per Iannone si aprono invece le porte della Suzuki, anche se ancora manca l’ufficialità, dopo la decisione della Ducati di puntare su Dovizioso.
Ducati e le alette
Proprio la scuderia di Borgo Panigale, però, si ritrova in questo momento al centro di una rovente polemica, dovuta alla decisione di dotarsi di alette. Una decisione criticata dalle altre scuderie, provocando il grande fastidio della Ducati, che ha ricordato dal canto suo come la decisione della Honda di dotarsi di un cambio seamless sia stata invece accettata da tutti.
Il fastidio esplicitato dalle parole di Gigi Dall’Igna è la conseguenza dell’atteggiamento messo in mostra in particolare proprio da Honda, con Marquez e Pedrosa sempre pronti a criticare le alette, accusandole di costituire un pericolo per le turbolenze provocate.
Da parte emiliana si è però fatto notare come qualsiasi tentativo di far discutere la questione all’interno dell’associazione che raggruppa i costruttori sia sinora stato frustrato dall’atteggiamento di assoluta chiusura delle altre scuderie. Probabilmente la questione continuerà ad essere oggetto di discussione ancora a lungo.