Può sembrare incredibile, ma tra le cause di morte più diffuse tra i bambini, a livello mondiale, vi è ancora oggi il morbillo: e questo nonostante i grandi progressi che anche in questo secolo sono stati fatti nella lotta contro questa malattia che intacca seriamente la salute.
A lanciare l’allarme sul fatto che c’è ancora molto da fare per rendere il morbillo una malattia non pericolosa è stato un rapporto su cui hanno lavorato alacremente OMS, Unicef e diverse associazioni no-profit operanti a livello internazionale nel campo della tutela della salute.
I numeri della lotta al morbillo
Il dato positivo che emerge dal rapporto citato è che negli ultimi quindici anni lo strumento della vaccinazione ha permesso di superare la malattia a 20 milioni di bambini in tutto il mondo. Tuttavia il dato negativo è che ancora oggi sono circa 400 quelli che ogni giorno perdono una battaglia che si potrebbe vincere con un semplice vaccino: numeri che sono inaccettabili, considerando l’epoca attuale.
Le vaccinazioni negli ultimi 15 anni hanno portato ad una riduzione di circa l’80% dei decessi causati da questa malattia infettiva, ma quello che emerge dallo studio è che ancora l’anno scorso erano venti milioni i bambini che non avevano avuto accesso alla vaccinazione e poco meno di 140 mila hanno trovato la morte per questa malattia. I 3/4 dei decessi avvengono, statistiche alla mano, in paesi poverissimi come Congo ed Etiopia.
Ma il dato preoccupante è che anche in paesi considerati come superpotenze nucleari ed economie emergenti, ovvero Pakistan ed India, risiede parte di quei bambini che rientrano nel 75% di decessi annuali a causa del morbillo. E per capire come questo problema di salute sia effettivamente localizzato in determinate parti del mondo, vi è un altro dato: il 50% dei bambini che non sono stati sottoposti a vaccino vive nei Paesi sopra citati, a cui vanno aggiunti anche Indonesia e Nigeria.
Come battere il morbillo?
Il rapporto ha però messo in luce come, pur essendovi numeri preoccupanti, la battaglia contro questa malattia possa essere vinta. Infatti i decessi da essa causati sono dovuti semplicemente all’assenza di una volontà politica, sia a livello nazionale che internazionale, di garantire a tutti i bambini un vaccino adeguato contro la malattia.
Insomma: non mancano le conoscenze o i mezzi per vincere questa sfida a tutela della salute dei più piccoli, manca la volontà di farcela.
I numeri del morbillo nel Vecchio Continente
E qual’è la situazione in Italia? Nel periodo compreso tra settembre dell’anno scorso e quello di quest’anno, sono stati 650 i casi di morbillo accertati e nessuno ha avuto come conseguenza finale il decesso del paziente. Allargando la propria visuale all’Europa, va detto che i casi, nello stesso periodo, sono stati circa 2300, con la maglia nera alla Romania, seguita proprio dall’Italia: i due paesi infatti sono quelli con il tasso di incidenza più elevato se rapportato all’ultimo censimento della popolazione.
Già solo questi numeri fanno capire come questo problema di salute stia rialzando la testa, se così si può dire, anche nel Vecchio Continente: la cosa che lascia l’amaro in bocca agli esperti è come tutto ciò dipenda dalle mancate vaccinazioni, perchè nel 90% dei casi chi si è ammalato di morbillo non aveva fatto il vaccino.